La cannella come cura alternativa al Parkinson

La natura ci offre una nuova opzione terapeutica per una malattia grave come il Parkinson. Si tratta della cannella che secondo uno studio del Rush University Medical Center di Chicago, avrebbe la capacità di invertire i meccanismi cerebrali che si mettono in moto nelle persone affette dalla malattia di Parkinson.

La cannella riuscirebbe a ostacolare le modificazioni biomeccaniche, cellulari e anatomicheche si verificano nel corso della malattia. Una volta ingerita, la corteccia di cannella polverizzata viene metallizzata trasformandosi in una sostanza chiamata benzoati di sodio, capace appunto di penetrare a livello cerebrale. La sostanza blocca la perdita delle proteine Parkin e DJ-1, evento tipico che si verifica nei soggetti malati di Parkinson. La sostanza, inoltre, protegge i neuroni, normalizza i livelli dei neutrotrasmettitori e migliora le funzioni motorie. Secondo il Dott. Floyd A. Davis, docente di neurologia presso l’ateneo statunitense e primo firmatario di questa sperimentazione effettuata su modello murino, la cannella potrebbe essere utilizzata per ostacolare la progressione della malattia, La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Pharmacology Neuroimmune. Secondo altri studi, peraltro, la cannella possiede anche proprietà antidiabetiche in quanto riesce a regolare la percentuale di zuccheri nel sangue. Inoltre è un potente antinfettivo, riuscendo ad essere aggressiva sia nei confronti del fungo candida albicans sia nei confronti dell’escherichia coli, entrambi responsabili di infezioni alle vie urinarie.

 

Fonte: italiasalute.it